Credo sia noto a tutti il detto "Tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare" per puntualizzare il senso di responsabilità che la persona deve tener presente mentre dice, afferma una cosa, un percorso, una scelta che vuol fare.
A me piace il mare.
Quando conduco dei laboratori o mi ritrovo con alcuni amici, uno dei giochi che mi piace fare è quello di immaginare, sognare, di essere tutti insieme su una zattera che galleggia sul mare aperto.
La responsabilità di ciascuno fin dal primo momento è quella di contribuire per fare in modo che la zattera non si rovesci.
Ci vuole senso di equilibrio legato al senso di distribuzione del peso sulla superficie della zattera.
Ci vuole lavoro di squadra. Solo collaborando si riesce a trovare l'equilibrio.
Inizialmente il mare è calmo e il sole ci scalda gentilmente.Si viaggia bene. Qualcuno canta. Qualcuno ride. Qualcuno pensa.
Arriva la notte.
Da lontano si vede un temporale che avanza.
Il mare si increspa e le onde piano, piano si fanno sempre più alte.
L'equilibrio in questa situazione si fa sempre più fragile.
Dobbiamo stare più attenti.
Dobbiamo stare più uniti.
Dobbiamo usare più forza per resistere.
Dobbiamo ascoltare le difficoltà di ognuno e sopperire alla forza di chi ha un momento di sconforto, ha un calo di energia.
Finalmente il temporale passa. Il mare torna calmo. L'equilibrio si può tenere anche se siamo stanchi.
Ci raccontiamo le paure, le difficoltà.
Ci raccontiamo che solo con la forza di volontà e l'energia di tutti abbiamo attraversato indenni la tempesta.
E mentre ci raccontiamo, lontano scorgiamo... Terra.
A me piace il mare.
A me piace sognare.
A me piace dire che tra il dire e il fare ci sta di mezzo il ...
...Sognare!
Buon viaggio.
Nessun commento:
Posta un commento