Della pietre sopra le quali sono appoggiati dei cartoni. Posto a sedere per i clienti del bar, che offre thè e caffè (conservati in due termos, rispettivamente blu e rosso), pane, confezionato in sacchetti di plastica poggiati sopra una sedia d'un tempo.
Su un vassoio le classiche tazzine etiopi, senza manico, e un bicchiere che raccoglie la ruta, che va servita a braccetto col caffè.
Su un vassoio le classiche tazzine etiopi, senza manico, e un bicchiere che raccoglie la ruta, che va servita a braccetto col caffè.
Alle spalle del barman, un separè di cartone... potrebbe esserci scritto "riservato al personale". Oltre il cartone, alto meno di un metro, una donna col capo coperto sta cambiando il pannolino al figlioletto.
A due passi dal bar, c'è la zona dedicata al lustra scarpe. Ma al posto del solito ragazzetto, è seduta, sopra una lattina, una bimbetta di 4 anni, probabilmente la figlia del barista. Indossa un vestitino a fiorellini ed è impegnata in un intrigante telefonata al suo "motorola" di plastica rosa e azzurro. Il suo interlocutore è seduto di fronte a lei, sulla pietra riservata a chi si fa pulire le scarpe... Un signore distinto, giacchetta di pelle e basco. Le regge il gioco parlando al suo smart phone.
Poi lei dice:"Bakka, ciao". Chiude lo sportellino del suo motorola e si alza dal suo sgabellino.
Poi lei dice:"Bakka, ciao". Chiude lo sportellino del suo motorola e si alza dal suo sgabellino.
E' incredibile quante cose possano accadere, a volte, sotto uno squallido cavalcavia di una città africana.
Nessun commento:
Posta un commento