...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

lunedì 4 marzo 2019

INVITO ALLA LETTURA "L'amore" di Maurizio Maggiani ediz. Feltrinelli.

un'altra perla dal nostro amico Patrizio Neri

...Allora una domenica siamo andati al mare, tutto un bel gruppo di anarchici con qualcuno anche di Lotta Continua, tra di noi non c'era settarismo e lottavamo assieme per tutte le cause all'ordine del giorno.
Prendiamo e andiamo a fare una scampagnata al mare con i panini e qualche fiasco di vino, andiamo a Guvano, che è quella spiaggia bellissima dopo Corniglia. A quel tempo era la spiaggia dei nudisti perché era un posto complicato da raggiungere. ...Così siamo arrivati avventurosamente alla spiaggia e ci mettiamo tutti nudi a prendere il sole e a giocherellare. Le femmine si erano portate anche delle creme e degli ombrelli, perché non erano sceme come i maschi e dopo un'ora che eravamo al sole ai maschi è cominciato a bruciare l'uccello. Insomma tra quelle di Lotta Continua c'era la Patri.
Adesso non lo so dire se era bella, sì, un po' sì, ma era soprattutto grande e potente, aveva due tette belle rotonde grandi così e dei capelli rossi e ricci che non finivano mai, e delle braccia e delle gambe un po' da maschio, aveva anche le lentiggini adesso che ci penso, sul viso e sulle braccia. Portava gli occhiali, e gli occhiali le facevano gli occhi molto grandi anche quelli, mi ricordo che parlava poco e più che altro si esprimeva con dei cenni del mento, si, aveva il mento con la fossetta, e se ci volevi parlare dovevi stare attento a quella fossetta e a come si muoveva perché poteva essere sì o no e i suoi sì e i suoi no erano molto seri, era una maestra di scuola, era davvero molto seria.
Insomma siamo lì a prendere il sole e a giocherellare con la ghiaietta della spiaggia d'improvviso la Patri mi viene vicino, me la sento arrivare sulla schiena, mi sembra di sentire sulla schiena le sue tette mentre mi dice all'orecchio se andiamo a fare il bagno alla grotta. La grotta si affacciava in una caletta ed era un posto bellissimo, si chiamava la grotta dell'Acqua Pendente perché aveva una polla di acqua freddissima che gli ruscellava dalla volta, aveva un pavimento di ghiaia ancora più morbida di quella di Guvano e ci si stava comodi in due e non di più, per arrivarci c'era da fare un po' di strada sugli scogli per questo non c'era mai nessuno. Così andiamo alla grotta ed è stato un viaggio difficile che non ti dico, perché ti puoi immaginare io e la Patri nudi sugli scogli, lei che mi teneva la mano nei punti difficili e io che sentivo la sua mano e con la mano anche tutto il suo grande e bellissimo corpo, quel giorno mi sembrava proprio bellissima la Patri. E smaniavo per non incorrere in un'erezione e tenevo tutti i muscoli tesi perché non succedesse, e invece intanto succedeva e la Patri non mi aiutava perché faceva come se niente fosse, e se le capitava di guardare lì lo faceva senza muovere un ciglio, come se guardasse nel vuoto, forse per lei era davvero come se niente fosse.
Siamo arrivati alla grotta e io non sapevo più come fare ed ero tutto un dolore e una smania. Mi era presa anche una gran vergogna perché pensavo che tra compagni non sarebbe dovuta succedere una cosa del genere, e a quel punto non riuscivo più a trattenere un bel niente, non riuscivo nemmeno a fare un passo, a voltarmi da qualche parte e a dire una parola. La Patri era sempre lì con la sua pelle a un filo dalla mia, mi sembrava di sentirle le lentiggini, non sapevo come fare a guardarla,e lei senza il minimo preavviso mi ha messo le mani sulle spalle e mi ha girato verso il suo viso, che avevamo i nasi che si toccavano. Ha fatto un cenno del mento e piano piano mi ha spinto a terra mentre mi guardava con i suoi occhi ingigantiti dagli occhiali e non smetteva di guardarmi mentre mi saliva sopra.
Così ho fatto l'amore per la prima volta in vita mia che forse ero svenuto, e se non ero svenuto ero in deliquio come santa Teresa. Sono rinvenuto nel momento dell'orgasmo, era veramente una cosa mai sentita, non in quel modo voglio dire, ero nel gorgo dell'indicibile, e al cospetto dell'indicibile cosa mi vien da dire? Amore, amore. L'ho guardata negli occhi e le ho detto amore. Lei era sopra di me, non era mica leggera, si è tirata un po' su per mettermi meglio a fuoco, ha fatto il suo cenno del mento e mi ha detto, no, il mio amore è Giovanni.
Giuro, mi ha detto così, il mio amore è Giovanni. Lei non era nel gorgo, è chiaro. Io però sì, ed è stato un trauma di una notevole entità, anche perché mi era preso un calore lì nel pisello, un calore nuovo, acquatico, come se il mio pisello stesse annegando.

Il brano è tratto da "L'amore" di Maurizio Maggiani ediz. Feltrinelli.

agli amici bolognesi in ricordo della Bassona Beach

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