Grazie al nostro amico Patrizio che ci manda sempre queste pillole di libro.
Era alto quasi sei piedi, forse un pollice o due in meno,
solidamente costrutto, e vi veniva incontro con le spalle un po'
incurvate, la testa in avanti, e uno sguardo dall'alto in basso che vi
faceva pensare a un toro pronto a caricare. la sua voce era profonda e
sonora e i suoi modi rivelavano una tenace sicurezza in se stesso che
pure nulla aveva di aggressivo. Sembrava una necessità quel suo
atteggiamento, che appariva diretto tanto agli altri quanto a se
medesimo. Meticolosamente curato nella persona, vestiva di bianco dalla
testa ai piedi ed era assai popolare nei vari porti dell'Estremo
Oriente, dove si guadagnava da vivere come agente di forniture
marittime.
Un agente marittimo non ha bisogno di sottostare ad
alcun esame, ma deve possedere in astratto una certa capacità, e
saperla dimostrare praticamente. Il suo lavoro consiste nel precedere, a
vela, a vapore o a forza di remi, gli altri agenti marittimi a bordo di
ogni nave in procinto di gettar l'ancora, per salutare con effusione il
capitano, e costringerlo ad accettare un biglietto da visita recante
l'intestazione del fornitore navale da cui dipende; e, non appena il
comandante scende per la sua prima visita a terra, deve pilotarlo con
fermezza, ma senza ostentazione, sino a un magazzino vasto come una
caverna, pieno zeppo di tutte quelle cose che si mangiano e si bevono a
bordo; dove si può trovare e ottenere tutto ciò che può rendere bella ed
atta alla navigazione la nave: da una serie di anelli per la catena
dell'ancora sino alle lamine di foglia d'oro per decorare gli intagli di
poppa; e dove il capitano è ricevuto come un fratello da un fornitore
marittimo che non ha mai visto prima. Vi si trovano sempre un salotto
fresco, poltrone, bottiglie, sigari, l'occorrente per scrivere, una
copia dei regolamenti del porto, e il calore di un benvenuto che
scioglie il sale da cui è impregnato il cuore di un marinaio dopo tre
mesi di ininterrotta navigazione. Quella prima conoscenza deve essere
coltivata, sino a quando la nave rimane in porto, dalle visite
giornaliere dell'agente marittimo. Nei confronti del capitano egli deve
essere fedele come un amico e pieno di attenzioni come un figlio, avere
la pazienza di Giobbe, la disinteressata devozione di una donna, e
l'allegria di un buontempone. Alla fine, si manda il conto. E' un
mestiere bello e umano. Ecco perché i buoni agenti marittimi sono così
scarsi. Quando un agente che possieda la capacità in astratto ha anche
il vantaggio di essersi formato in mare, egli merita da parte del suo
principale un bel po' di soldi e molta indulgenza. Jim aveva sempre
stipendi ottimi e, in quanto a soddisfazioni, ne riceveva tante che
sarebbero bastate a conquistare la fedeltà del diavolo in persona.
Tuttavia, dando prova della più nera ingratitudine, gli accadeva di
licenziarsi senza apparente motivo e di far fagotto. Ai suoi datori di
lavoro forniva immancabilmente spiegazioni che, in realtà, non
spiegavano nulla. Essi dicevano: "Maledetto pazzo!", non appena aveva
voltato le spalle. E questo era il loro modo di commentare la sua
squisita sensibilità.
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