...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

giovedì 21 novembre 2013

Il 25 novembre 2013 per esserci


Il 25 novembre c'è una ricorrenza importante: la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Abbiamo visto lo spettacolo "Ferite a Morte" tratto dall'omonimo libro di Serena Dandini.
Attrici meravigliose ci hanno portate dentro questa terribile realtà, talvolta sorridendo a denti stretti, lasciandoci comunque l'amaro in bocca-

Sa di rabbia e disprezzo quello che ci rimane dentro. Rabbia e disprezzo di fronte all'indifferenza, all'omertà latente del quando si dice "se l'è voluta", "gli uomini sono così" del "era troppo provocante"...

E qualcuno del gruppo scrive...

"E lo chiamano amore...

Un uomo, una  donna un giorno qualunque, speciale per loro, si incontrano, si innamorano. Passano i giorni, gli anni, l’amore (era amore?) finisce, l’equilibrio, l’armonia fra i due si interrompe. L’uomo e la donna sono diversi, anche quando un equilibrio non c’è più la donne se ne inventa uno, per se stessa, per i figli, per sopravvivere, addirittura per quell’uomo che una volta la amava e adesso invece la riempie di botte, la insegue ovunque per regalarle paure, minacce e tutto questo per un periodo sempre troppo lungo. Se parla, se denuncia la ascoltano ma la storia non cambia. Le botte si fanno sempre più dure, insostenibili. La donna ha paura. Prima denunciava, poi non lo fa più. E’ disperata, la vita non è più vita, non ce la fa più e un giorno decide che basta, che la sua vita la voleva diversa e qualche minuto dopo questa decisione la sua vita finisce. E’ una storia recente, non voluta ma subita dalla vittima. Un paese, una nazione la si definisce civile qualora ci siano delle leggi che tutelano le vittime, in questo caso specifico le donne, dagli abusi e dalle violenze il più delle volte domestiche. A questo punto possiamo dichiarare che il nostro paese non lo è. Ci indigniamo quando sentiamo parlare di tanti paesi dove i diritti civili sono calpestati, ma non ci indigniamo a sufficienza per modificare leggi troppo leggere nei confronti di questi carnefici. Mi auguro che chi ci governa sappia essere giusto e coraggioso nel dire basta a questo massacro quotidiano fino ad ora sottovalutato."

Per Esserci, per non tacere, per non vedere...

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