Il 25 novembre c'è una ricorrenza importante: la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Abbiamo visto lo spettacolo "Ferite a Morte" tratto dall'omonimo libro di Serena Dandini.
Attrici meravigliose ci hanno portate dentro questa terribile realtà, talvolta sorridendo a denti stretti, lasciandoci comunque l'amaro in bocca-
Sa di rabbia e disprezzo quello che ci rimane dentro. Rabbia e disprezzo di fronte all'indifferenza, all'omertà latente del quando si dice "se l'è voluta", "gli uomini sono così" del "era troppo provocante"...
E qualcuno del gruppo scrive...
"E lo chiamano amore...
Un uomo, una
donna un giorno qualunque, speciale per loro, si incontrano, si
innamorano. Passano i giorni, gli anni, l’amore (era amore?) finisce,
l’equilibrio, l’armonia fra i due si interrompe. L’uomo e la donna sono diversi,
anche quando un equilibrio non c’è più la donne se ne inventa uno, per se
stessa, per i figli, per sopravvivere, addirittura per quell’uomo che una volta
la amava e adesso invece la riempie di botte, la insegue ovunque per regalarle
paure, minacce e tutto questo per un periodo sempre troppo lungo. Se parla, se
denuncia la ascoltano ma la storia non cambia. Le botte si fanno sempre più
dure, insostenibili. La donna ha paura. Prima denunciava, poi non lo fa più. E’
disperata, la vita non è più vita, non ce la fa più e un giorno decide che
basta, che la sua vita la voleva diversa e qualche minuto dopo questa decisione
la sua vita finisce. E’ una storia recente, non voluta ma subita dalla vittima.
Un paese, una nazione la si definisce civile qualora ci siano delle leggi che
tutelano le vittime, in questo caso specifico le donne, dagli abusi e dalle
violenze il più delle volte domestiche. A questo punto possiamo dichiarare che
il nostro paese non lo è. Ci indigniamo quando sentiamo parlare di tanti paesi
dove i diritti civili sono calpestati, ma non ci indigniamo a sufficienza per
modificare leggi troppo leggere nei confronti di questi carnefici. Mi auguro che
chi ci governa sappia essere giusto e coraggioso nel dire basta a questo
massacro quotidiano fino ad ora sottovalutato."
Per Esserci, per non tacere, per non vedere...
Per Esserci, per non tacere, per non vedere...
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