...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…
Le Voci Consigliano
venerdì 19 maggio 2017
lunedì 15 maggio 2017
IL SEGRETO DI BLACK RABBIT HALL recensito da Annarosa Tonin
Cornovaglia, 1968. Amber Alton ha quattordici anni e
ama sia la vita a Londra, con la sua amica Matilda a parlare di ragazzi, sia le
vacanze a Black Rabbit Hall, sconfinata dimora che si erge, isolata e pronta ad
accogliere come una madre, a ridosso di una natura selvaggia, ribelle e
indomabile, e proprio per questo insostituibile agli occhi di quattro fratelli,
di cui Amber, col gemello Toby, è la maggiore; gli altri sono ben più piccoli e si chiamano Barney
e Kitty. Amber Alton narra al lettore la sua metamorfosi. Nel tentativo di
restare se stessa, dopo la morte della madre Nancy, diventa la madre dei suoi
fratelli, in attesa di Caroline, la seconda moglie di Hugo Alton. Amber parla
al lettore come se le fosse vicino, come se, insieme a lei e i suoi fratelli,
varcasse, in scene davvero memorabili, le stanze di Black Rabbit Hole, come se
anche chi legge fosse scosso da ciò che accade all'interno, nel bosco e sulle rocce,
spinto da ciò che
spiegabile non è.
Cornovaglia, trent'anni dopo. La voce di Amber è spezzata da un'altra voce,
una narrazione in terza persona che prende avvio nel momento in cui Lorna,
giovane donna indipendente e sognatrice, è alla ricerca di un'antica dimora in cui organizzare
il suo matrimonio con Jon. Lorna giunge a Pencraw Hall, il vero nome di Black Rabbit
Hall, per parlare con la proprietaria, Mrs. Caroline Alton. Lorna è già stata in quel luogo da
piccola, insieme alla madre, ma lo ha sempre visto da lontano. Vi ritorna
vestita di un abito giallo, lo stesso colore indossato da Amber Alton il giorno
in cui ha conosciuto Caroline.
Eve Chase è l'Autrice de "Il segreto di Black Rabbit
Hall" e in questa sua opera prima il lettore riconosce una lunga
tradizione narrativa inglese che dal romanzo gotico alle sorelle Brontë a George Eliot arriva a
Virginia Woolf. Attente descrizioni, profonde pagine ricche di introspezione,
dialoghi che quasi si sentono, un ritmo che deve molto a letture classiche,
come "Cime tempestose".
"Il segreto di Black Rabbit Hall" parla dei
luoghi dell'infanzia, quelli che segnano la crescita e chiamano ogniqualvolta
la vita richiede passaggi gioiosi o dolorosi. Il tema romantico della natura
madre e matrigna, che custodisce o cancella il passaggio dell'uomo, rendendolo
effimero o eterno, è
simboleggiato da un albero a ridosso del fiume, un albero intagliato, inciso di
nomi e date, a ricordo di un legame fortissimo tra fratelli. Un albero tra le
cui fronde Amber e Lorna, in momenti diversi, comprendono quale deve essere la
strada da percorrere. La sorte misteriosa dei quattro fratelli unirà la storia di Amber e Lorna,
in un percorso di ricerca e di sfida al Male, necessario per scoprire chi si è veramente. Nella certezza
che il sentimento figlio dei legami di sangue ci accompagna per sempre. In
questo senso, magnifica appare la citazione iniziale da Fratello e Sorella
di George Eliot: Era il mio saggio, e quando mi parlava/di serpi e uccelli,
e di chi di Dio è
l'eletto/la sua sapienza il confine segnava/tra l'uomo cieco e l'angelo che sa
tutto./Se diceva Stai zitta! il fiato trattenevo;/quando diceva Vieni!
fiduciosa correvo.
Viaggiare con le Parole " Anatomia di un soldato" di Harry Parker
ancora un contributo dell'amico Patrizio Neri
Ero stato fissato al muro da una squadra di operai, in un nuovo bagno per disabili di un centro di riabilitazione che si stava espandendo. Riflettevo le maniglie, il lavandino, l'asciugatore per le mani e il water lucido. Dal soffitto pendeva un cordino rosso antipanico.
Entravano in molti, spesso con le stampelle o in sedia a rotelle, e io riflettevo la loro immagine mentre chiudevano la porta con gesti impacciati. Si reggevano alle maniglie, tiravano lo sciacquone e usavano il lavandino. Alcuni non dovevano sedersi sul water e si svuotavano dell'urina da un tubo.
Comparve
un nuovo uomo. All'inizio lo accompagnava un'infermiera, che lo aiutava
a pulirsi, ma nel giro di qualche settimana fu abbastanza forte da
farlo da solo.
Adesso era tornato, e si issò dalla sedia a
rotelle sulla tazza del water, con i monconi che gli spuntavano davanti.
Portava una maglietta e un paio di calzoncini e mentre faceva i suoi
bisogni si guardò in mezzo alle gambe. Quando ebbe finito tirò la
catena, tornò sulla sedia a rotelle e si diede una spinta fino alla
porta. Ma stavolta intravide il proprio riflesso su di me e si fermò.
Quello che mostravo era diverso dall'immagine che aveva di sé. Vide gli
arti mostruosamente corti e lo spazio che li separava dal pavimento,
dove un tempo esisteva una parte di lui. Capì che l'immagine riflessa
era quella che vedevano gli altri, e rimase sconvolto. Scosse la testa
incredulo. Era un essere innaturale, creato dalla violenza della guerra e
salvato dai soldati e dai medici; era sopravvissuto a qualcosa a cui
non si poteva sopravvivere, e si vedeva. Provò un senso di disgusto.
Si
tolse i calzoni e poi la maglietta e li gettò a terra. Nudo, si
specchiò dentro di me e poi abbassò gli occhi su di sé e scosse di nuovo
la testa, senza volerlo.martedì 9 maggio 2017
Le Rose e altre storie delle Voci In Viaggio
Sabato 20 maggio alle ore 17,30 vi aspettiamo al Caffè Arcadia di Corte delle Rose a Conegliano per potervi offrire il fiore di maggio per eccellenza. Lo faremo, come al solito, alla nostra maniera, ma siamo sicuri che il suo profumo vi accompagnerà per tutta la serata.
lunedì 8 maggio 2017
Il Raccontino del Lunedì "Norwegian wood: il metodo scandinavo per tagliare, accatastare e scaldarsi con la legna" di Lars Mytting
Ancora un estratto da un libro offerto dal nostro collaboratore Patrizio Neri
...Quando il boscaiolo inesperto si accinge all'opera, occorre
una certa dose di autocontrollo: la prudenza è una virtù che serve
anche all'impiegato d'ufficio, ma più ancora a chi maneggia una
motosega. Anche i boscaioli di una volta avevano terribili incidenti sul
lavoro, e chi non usa la massima accortezza con la motosega rischia di
mutilarsi. A piena velocità, la catena scorre a 70 km/h, e calcolando
entrambi i lati il taglialegna si ritrova in stretta vicinanza con più
di mille famelici denti al secondo. Questo libro non ha la pretesa
d'insegnare come abbattere alberi in modo sicuro: occorrono testi
appositi e insegnamenti pratici. In Norvegia è ormai diffusa l'idea che
per maneggiare una motosega si debba seguire un corso specifico, o
imparare da un boscaiolo esperto, anche perché i metodi cambiano a
seconda dell'ambiente locale e di quale tipo di alberi si vuole
abbattere. I corsi di sicurezza esistono un po' dappertutto, e i
fabbricanti di motoseghe forniscono ottimi libretti d'istruzione e
filmati (disponibili anche su internet) che indicano le procedure
corrette.
C'è una regola importante, da seguuire sempre:
l'albero va abbattuto con due tagli, il primo dei quali deve penetrare
per 1/4 del diametro del tronco, in modo da ottenere una caduta
controllata, nella direzione desiderata. Il secondo va praticato dal
lato opposto, e deve fermarsi a pochi centimetri dal limite del primo,
dimodoché la parte non tagliata funga da cerniera sulla quale l'albero
si piegherà con un movimento fluido. Se il tronco non è perfettamente
dritto, questo secondo taglio può essere adattato all'inclinazione
dell'albero in modo da regolare la direzione di caduta, ma apprendere
questa tecnica da un libro è come seguire un corso di tango per
corrispondenza.
Durante la sramatura si rischiano incidenti.
L'accorgimento più importante è quello di posizionarsi da un lato
dell'albero e sramare la parte opposta, con la barra della sega
appoggiata al tronco. Ai corsi vengono impartite alcune regole fisse:
farsi accompagnare da un esperto, non portare mai con sé un cane o un
bambino, cominciare dagli alberi più piccoli e prestare sempre la
massima attenzione al vento, perché basta un lieve refolo per far
oscillare anche l'albero più grosso. Agli inizi è già abbastanza
difficile far cadere nella giusta direzione un albero di medie
dimensioni; se poi ci si mette anche il vento, si aggiunge un ulteriore
fattore di rischio. Anche se il primo taglio è perfetto e la procedura
viene seguita meticolosamente, una folata può spingere l'albero nella
direzione sbagliata, e nulla può arrestarne la caduta. Questo lavoro,
all'apparenza tanto semplice e rozzo, in realtà, presenta una gran
quantità di sottigliezze e trucchetti che solo la dura scuola
dell'esperienza può insegnare.
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