Cornovaglia, 1968. Amber Alton ha quattordici anni e
ama sia la vita a Londra, con la sua amica Matilda a parlare di ragazzi, sia le
vacanze a Black Rabbit Hall, sconfinata dimora che si erge, isolata e pronta ad
accogliere come una madre, a ridosso di una natura selvaggia, ribelle e
indomabile, e proprio per questo insostituibile agli occhi di quattro fratelli,
di cui Amber, col gemello Toby, è la maggiore; gli altri sono ben più piccoli e si chiamano Barney
e Kitty. Amber Alton narra al lettore la sua metamorfosi. Nel tentativo di
restare se stessa, dopo la morte della madre Nancy, diventa la madre dei suoi
fratelli, in attesa di Caroline, la seconda moglie di Hugo Alton. Amber parla
al lettore come se le fosse vicino, come se, insieme a lei e i suoi fratelli,
varcasse, in scene davvero memorabili, le stanze di Black Rabbit Hole, come se
anche chi legge fosse scosso da ciò che accade all'interno, nel bosco e sulle rocce,
spinto da ciò che
spiegabile non è.
Cornovaglia, trent'anni dopo. La voce di Amber è spezzata da un'altra voce,
una narrazione in terza persona che prende avvio nel momento in cui Lorna,
giovane donna indipendente e sognatrice, è alla ricerca di un'antica dimora in cui organizzare
il suo matrimonio con Jon. Lorna giunge a Pencraw Hall, il vero nome di Black Rabbit
Hall, per parlare con la proprietaria, Mrs. Caroline Alton. Lorna è già stata in quel luogo da
piccola, insieme alla madre, ma lo ha sempre visto da lontano. Vi ritorna
vestita di un abito giallo, lo stesso colore indossato da Amber Alton il giorno
in cui ha conosciuto Caroline.
Eve Chase è l'Autrice de "Il segreto di Black Rabbit
Hall" e in questa sua opera prima il lettore riconosce una lunga
tradizione narrativa inglese che dal romanzo gotico alle sorelle Brontë a George Eliot arriva a
Virginia Woolf. Attente descrizioni, profonde pagine ricche di introspezione,
dialoghi che quasi si sentono, un ritmo che deve molto a letture classiche,
come "Cime tempestose".
"Il segreto di Black Rabbit Hall" parla dei
luoghi dell'infanzia, quelli che segnano la crescita e chiamano ogniqualvolta
la vita richiede passaggi gioiosi o dolorosi. Il tema romantico della natura
madre e matrigna, che custodisce o cancella il passaggio dell'uomo, rendendolo
effimero o eterno, è
simboleggiato da un albero a ridosso del fiume, un albero intagliato, inciso di
nomi e date, a ricordo di un legame fortissimo tra fratelli. Un albero tra le
cui fronde Amber e Lorna, in momenti diversi, comprendono quale deve essere la
strada da percorrere. La sorte misteriosa dei quattro fratelli unirà la storia di Amber e Lorna,
in un percorso di ricerca e di sfida al Male, necessario per scoprire chi si è veramente. Nella certezza
che il sentimento figlio dei legami di sangue ci accompagna per sempre. In
questo senso, magnifica appare la citazione iniziale da Fratello e Sorella
di George Eliot: Era il mio saggio, e quando mi parlava/di serpi e uccelli,
e di chi di Dio è
l'eletto/la sua sapienza il confine segnava/tra l'uomo cieco e l'angelo che sa
tutto./Se diceva Stai zitta! il fiato trattenevo;/quando diceva Vieni!
fiduciosa correvo.
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