...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

lunedì 10 aprile 2017

Viaggiare tra le parole: La mossa del cavallo di Andrea Camilleri

un nuovo invito alla lettura dal nostro amico Patrizio Neri

Donna Trisìna Cicero era una trentina mora, con gli occhi verdi sparluccicanti e due labbra rosse come le fiamme dell'inferno. Mischineddra, era rimasta vìdova da tre anni. Da allora si vestiva tutta di nìvuro, a lutto stretto, lo stesso però gli uomini quando la vedevano passare facevano cattivi pinsèri, tanta grazia di Dio senza che ci fosse un màscolo a governarla. Ma in paìsi c'era chi sosteneva che quel campo era stato invece arato e abbondantemente seminato....
Patre Artemio Carnazza, parroco del paese, era un omo che stava a mezzo tra la quarantina e la cinquantina, rosciano, stacciùto, amava mangiari e bìviri. Con animo cristiano era sempre pronto a prestare dinaro ai bisognevoli e doppo, con animo pagano, si faceva tornare narrè il doppio e macari il triplo di quello che aveva sborsato. Soprattutto, patre Carnazza amava la natura. Non quella degli accidruzzi, delle picorelle, degli àrboli, delle arbe e dei tramonti, anzi di quel tipo di natura egli altissimamente se ne stracatafotteva. Quella che a lui lo faceva nèsciri pazzo era la natura della fìmmina che, nella sua infinita varietà, stava a cantare le lodi alla fantasia del Criatore: ora nìvura come l'inca, ora rossa come il foco, ora bionda come la spica del frumento, ma sempre con sfumature di colore diverse.....Questa storia con donna Trisìna durava da una decina di jorna; Trisìna doppo la messa s'apprestava nel suo quartino, ma appena che lui ci metteva una mano sopra quella s'arrivoltava come la vipera che era. Quant'era beddra, però, la pìpera! Non ci sapeva resistere. Si fece persuaso che ancora una volta, per ottenere qualiche cosuzza da lei, doveva pagare.
Fino a quel momento, la taliàta di una minna nuda gli era costata cento grammi di cafè bono; la taliàta di tutt'e due le minne nude, trecento grammi di zùccaro; una vasata senza lingua, mezzo chilo di farina; una vasata con la lingua, un chilo di pasta fina di Napoli; una vasata con la lingua e le due minne nude, tre tazzine di porcellana e relative sottotazze; una passata di mano a lèggio a lèggio sopra le minne nude, un cucchiarino di vero argento; una vasata per ogni capezzolo, un rotolo di tela matapollo finissima per fare camicie. Trisina era fìmmina di agevole stato, il marito le aveva lasciato case e terreni, ma aveva, in prìmisi, un istinto di gazza latra e, in secùndisi, una testa di vera buttana alla quale piaceva farsi pagare.
"Questa troia mi sta spogliando la casa" pinsò amaramente patre Carnazza.
Il testo è tratto da "La mossa del cavallo" di Andrea Camilleri. 1° ediz. Rizzoli. 

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