...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

domenica 20 agosto 2017

Festa delle Associazioni a Conegliano

E domenica 3 settembre saremo presenti con il nostro stand, per presentare le nostre prossime iniziative alla Festa delle Associazioni e del Volontariato a Conegliano. Veniteci a trovare. con Sonia Vigna Antonella Rui Rosanna Carino Giovanna Spagnol Elena Tomasella Andrea Cunego Rossella Giulia Vittoria Roberta e 🐺Matley


Regina Cimmino "QUELLA TERRA È LA MIA TERRA".


Dopo una lunga pausa estiva, riprendiamo con i nostri consigli per una lettura che dia senso al nostro tempo passato sulle pagine dei libri. Ringraziamo come sempre Annarosa Tonin che ci manda le sue perle e...in questo caso, ringrazio tanto anche l'autrice di questo libro, che parla della terra della mia famiglia da parte di madre, mia nonna è nata a Pola e mia bisnonna nell'isola di Veglia. Terre che ho visto per la prima volta qualche anno fa, e che mi hanno provocato un'emozione incredibile quando un anziano del luogo ha cominciato a parlarmi, ed io ho risentito dopo tanto lo stesso accento di mia nonna. Storia che conosco poco ma sulla quale mi sto documentando. Grazie Regina per questo libro che acquisterò sicuramente.




recensito da Annarosa  Tonin



"Mi riesce difficile, non trovo un filo conduttore nella memoria". Sta tutta qui la chiave di lettura di un piccolo libro, che, nella realtà, è un gioiello prezioso.

"Ricordare le proprie radici" è il punto di partenza e di arrivo dell'autrice, Regina Cimmino, che conduce il lettore in un percorso accidentato, dove la logica del pensiero-ricordo è assente, dove la vicenda tragica individuale e collettiva è ripercorsa attraverso l'evocazione di luoghi, odori e sapori. Dai giorni dell'armistizio ai primi bombardamenti su Pola, al primo esodo verso Asiago nel 1944 al ritorno in Istria nel settembre del 1945, dall'illusione di poter rimanere nella propria terra, all'esodo vero e proprio, fino all'arrivo a San Nicolò del Lido di Venezia. Dal ricordo del "giorno di bucato" con la sua "biancheria odorosa", all'odore "di malta e cemento, anche di un edificio nuovo, che per me vuol dire distruzione", dall'odio per "la zucca e il suo sapore dolciastro" ai cereali secchi, "che ho sempre pensato fossero piselli, ma forse erano ceci o qualcos'altro", ai sapori che accompagnano il ricordo durante l'addio: i crauti con le "luganighe de Viena", le "fritole", le "pinze dorate", gli gnocchi di marmellata o di prugne, "el zuf", una polentina cotta nel latte, "destinata agli anziani e ai bambini". E gli odori del mare, "per cui non esiste un altro mare". In queste riflessioni si scorge quella poetica malinconica che appartiene a un grande narratore come Claudio Magris.

La narrazione di Regina Cimmino è fatta di frasi brevi, a rievocare i momenti più drammatici, e di periodi con l'aria nei polmoni, a ricordare la vita prima della tragedia e quella nascente durante gli anni veneziani.

Questo piccolo grande libro rievoca fatti sconosciuti ai più, come la strage di Vergarolla, "che spinse anche i più indecisi ad andarsene".

Regina Cimmino ricostruisce con amarezza, e dando nome e cognome, il tempo dell'odio e dell'indifferenza, lasciando una traccia importante, vissuta e da non dimenticare, a chi ora è giovane e deve conoscere.

La copertina che ritrae il piroscafo Toscana, mentre imbarca profughi a Pola, rinvia alla motonave Pola sulla quale Regina e la sua famiglia compiono due viaggi: il primo nel 1944 alla volta di Asiago, senza il padre, che lavora alla Capitaneria di Porto di Pola; il secondo nel 1947.

L'arrivo al Forte Ridotto a San Nicolò del Lido di Venezia è un nuovo inizio dal nulla. Sette anni in cui lentamente si ricostruisce una comunità senza radici proprie. Ma c'è uno spiraglio: la vita all'aperto, il coltivare nuove amicizie, la vita sociale fatta di cinema, libri, politica, il condividere la tragedia vissuta, che porta Regina a "scoprire un mondo che non conoscevo, la natura che mi circondava".

Con una prosa senza fronzoli, che sbatte sugli scogli come il fluire tormentato di un'anima sradicata, l'autrice rievoca il risveglio della natura della laguna in primavera come metafora della sua personale rinascita. Fino al trasferimento a Marghera, al Villaggio Giuliano, nel 1953.

Il libro è dedicato a Esther, la madre di Regina, che viene ricordata come eroina di un romanzo epico, se non fosse che il viaggio rocambolesco di andata e ritorno da Asiago a Pola, per sapere se il marito era ancora vivo, è stata vita vera. Un esempio di coraggio e abnegazione.

Dopo anni Regina Cimmino è tornata a Pola, protagonista di una contentezza paradossale: "Potevo ritrovare tutto, quasi tutto, in quelle strade, in quelle pietre fino alla pineta, fino al mare, il mio mare". La sua vera casa, che continua a ritrovare, "ogni volta che torno".





Regina Cimmino, QUELLA TERRA È LA MIA TERRA. Istria memoria di un esodo, Il Prato Editrice, 2017, pp.78, 12. Introduzione di Simone Cristicchi

sabato 12 agosto 2017

Sabato al parco

Ah che sarà che sarà... che ci fa stare così bene ogni volta che stiamo insieme.... c'è qualcosa di speciale tra le voci in viaggio!! Mi meraviglia sempre come si sanno amalgamare le nostre diversità, mi meraviglia sempre come, quando siamo insieme, il cibo è buonissimo, il vino è buonissimo, l'atmosfera è gioiosa.Tante vite che si incontrano, e si intrecciano, e chiacchieriamo, e facciamo discorsi seri ( ah i massimi sistemi!!), e ci prendiamo in giro, e parliamo d'amore (e della festa della patata), e la Sonia mi dice che sono una rompi balle, e chiediamo alla Roby cosa leggere, e diciamo alla capa che a volte....(ma lei lo sa già!), e ci facciamo contagiare dall'energia della Giulia e dall'eleganza della Vittoria e dalla gioventù di Elena, ...e Rosanna dov'è??(che belle le nuvole!). Passeggiando tra gli alberi di Villa Varda ci siamo proprio godute il sole, l'ombra, l'acqua, il venticello leggero, e torno a casa più ricca e più felice perché, proprio quando non chiedi niente, la vita ti regala tanto!!!!