...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

martedì 24 giugno 2014

Ti Regalerò Una Rosa - Simone Cristicchi -

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare

Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita sono vent'anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare. 

lunedì 16 giugno 2014

Sono tornata!



Sono tornata! Carica di energie positive e ricaricata fisicamente dopo il jet lag e il caldo micidiale che ho trovato qui in Italia.
Un viaggio iniziato ad ottobre 2013 quando ho visto il video appello di Traci Dinwiddie - in foto è quella più carina delle due... - che attirava l'attenzione su una pandemia silenziosa, ma dilagante: l'Aids.
Qui in Italia se ne parla poco, quasi niente.
La sfida era quella di raccogliere fondi per la causa, imparare ad usare la bici da corsa per farsi 830 km tra San Francisco e Los Angeles, abituarsi al campeggio con più di 3000 persone,organizzare un viaggio oltreoceano portando l'essenziale e fare il viaggio da sola.
Ho incontrato persone meravigliose che ti ringraziavano ad ogni occasione per quanto hai fatto per loro: sostenere la causa.
I chilometri erano tanti e non li ho fatti tutti. Questo mi ha permesso di conoscere tutti i vari settori dell'organizzazione: i roadie, i medici, i volontari, lo staff mensa....e di godermi il campeggio.
Ho imparato soprattutto a guardare e a fare tesoro di ciò che faccio e che ho fatto  e non di quello che non ho fatto....preziosa lezione di vita che ti va guardare il mondo da un punto di vista diverso: quello migliore.
Grazie a quanti mi hanno sostenuta, seguita, incoraggiata e anche a quanti mi hanno scoraggiata, non ascoltata, perché mi hanno dato comunque la possibilità di andare avanti lottando, un po'.
Grazie a te che stai leggendo e che ti starai chiedendo come è stato andato avvenuto, perché avremo modo di conoscerci.
Ecco, un'altra meraviglia di questo evento.

giovedì 5 giugno 2014

La gratitudine Trilussa



Mentre magnavo un pollo, er Cane e er Gatto
pareva ch'aspettassero la mossa
dell'ossa che cascaveno ner piatto.
E io, da bon padrone,
facevo la porzione,
a ognuno la metà:
un po' per uno, senza
particolarità.

Appena er piatto mio restò pulito
er Gatto se squajò. Dico: - E che fai?
- Eh, - dice - me ne vado, capirai,
ho visto ch'hai finito... -

Er Cane invece me sartava al collo
riconoscente come li cristiani
e me leccava come un francobbollo.
- Oh! Bravo! - dissi - Armeno tu rimani! -
Lui me rispose: - Si, perché domani
magnerai certamente un antro pollo!

mercoledì 4 giugno 2014

Scusate, sapite l'ammore ched'è? Eduardo De Filippo

 
"Scusate, sapite l'ammore ched'è?"

"L'ammor' è na cosa
c'addora di rosa,
ca rosa nunn'è.
Nduvina ched'è?"

"E' rosa?
E scusate, sapite pecché?"

"E' rosa o culore
che serve p'ammore.
L'ammore nun c'è
si rosa nunn'è."

"L'addore che c'entra, si rosa nunn'è?"

"Pecché dinto maggio,
se piglia curaggio!
Sentenno l'addore
te nasce l'ammore".

"A maggio sultanto?
E sapite pecché?"

"E' maggio pè n'anno
pè chille c'o ssanno.
Pè chi nun vò bene
stu mese nun vene."

"E senza l'addore,
l'ammore nun c'è?"

"Nun c'è !
Pecché 'ammore
è forte dolore,
ca pare na cosa
c'addora di rosa".

LA STATISTICA Trilussa

 
Sai ched'è la statistica? E' 'na cosa
che serve pe' fa' un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.

Ma pe' me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pe' via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' a persona bisognosa.

Me spiego, da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:

e, se nun entra ne le spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso

perchè c'è un antro che se ne magna due.