un'altra perla dal nostro amico Patrizio Neri
...Allora una domenica siamo andati al mare, tutto un bel gruppo di
 anarchici con qualcuno anche di Lotta Continua, tra di noi non c'era 
settarismo e lottavamo assieme per tutte le cause all'ordine del giorno.
Prendiamo
 e andiamo a fare una scampagnata al mare con i panini e qualche fiasco 
di vino, andiamo a Guvano, che è quella spiaggia bellissima dopo 
Corniglia. A quel tempo era la spiaggia dei nudisti perché era un posto 
complicato da raggiungere. ...Così siamo arrivati avventurosamente alla 
spiaggia e ci mettiamo tutti nudi a prendere il sole e a giocherellare. 
Le femmine si erano portate anche delle creme e degli ombrelli, perché 
non erano sceme come i maschi e dopo un'ora che eravamo al sole ai 
maschi è cominciato a bruciare l'uccello. Insomma tra quelle di Lotta 
Continua c'era la Patri.
Adesso non lo so dire se era bella, 
sì, un po' sì, ma era soprattutto grande e potente, aveva due tette 
belle rotonde grandi così e dei capelli rossi e ricci che non finivano 
mai, e delle braccia e delle gambe un po' da maschio, aveva anche le 
lentiggini adesso che ci penso, sul viso e sulle braccia. Portava gli 
occhiali, e gli occhiali le facevano gli occhi molto grandi anche 
quelli, mi ricordo che parlava poco e più che altro si esprimeva con dei
 cenni del mento, si, aveva il mento con la fossetta, e se ci volevi 
parlare dovevi stare attento a quella fossetta e a come si muoveva 
perché poteva essere sì o no e i suoi sì e i suoi no erano molto seri, 
era una maestra di scuola, era davvero molto seria. 
Insomma
 siamo lì a prendere il sole e a giocherellare con la ghiaietta della 
spiaggia d'improvviso la Patri mi viene vicino, me la sento arrivare 
sulla schiena, mi sembra di sentire sulla schiena le sue tette mentre mi
 dice all'orecchio se andiamo a fare il bagno alla grotta. La grotta si 
affacciava in una caletta ed era un posto bellissimo, si chiamava la 
grotta dell'Acqua Pendente perché aveva una polla di acqua freddissima 
che gli ruscellava dalla volta, aveva un pavimento di ghiaia ancora più 
morbida di quella di Guvano e ci si stava comodi in due e non di più, 
per arrivarci c'era da fare un po' di strada sugli scogli per questo non
 c'era mai nessuno. Così andiamo alla grotta ed è stato un viaggio 
difficile che non ti dico, perché ti puoi immaginare io e la Patri nudi 
sugli scogli, lei che mi teneva la mano nei punti difficili e io che 
sentivo la sua mano e con la mano anche tutto il suo grande e bellissimo
 corpo, quel giorno mi sembrava proprio bellissima la Patri. E smaniavo 
per non incorrere in un'erezione e tenevo tutti i muscoli tesi perché 
non succedesse, e invece intanto succedeva e la Patri non mi aiutava 
perché faceva come se niente fosse, e se le capitava di guardare lì lo 
faceva senza muovere un ciglio, come se guardasse nel vuoto, forse per 
lei era davvero come se niente fosse.
Siamo arrivati alla 
grotta e io non sapevo più come fare ed ero tutto un dolore e una 
smania. Mi era presa anche una gran vergogna perché pensavo che tra 
compagni non sarebbe dovuta succedere una cosa del genere, e a quel 
punto non riuscivo più a trattenere un bel niente, non riuscivo nemmeno a
 fare un passo, a voltarmi da qualche parte e a dire una parola. La 
Patri era sempre lì con la sua pelle a un filo dalla mia, mi sembrava di
 sentirle le lentiggini, non sapevo come fare a guardarla,e lei senza il
 minimo preavviso mi ha messo le mani sulle spalle e mi ha girato verso 
il suo viso, che avevamo i nasi che si toccavano. Ha fatto un cenno del 
mento e piano piano mi ha spinto a terra mentre mi guardava con i suoi 
occhi ingigantiti dagli occhiali e non smetteva di guardarmi mentre mi 
saliva sopra.
Così ho fatto l'amore per la prima volta in vita
 mia che forse ero svenuto, e se non ero svenuto ero in deliquio come 
santa Teresa. Sono rinvenuto nel momento dell'orgasmo, era veramente una
 cosa mai sentita, non in quel modo voglio dire, ero nel gorgo 
dell'indicibile, e al cospetto dell'indicibile cosa mi vien da dire? 
Amore, amore. L'ho guardata negli occhi e le ho detto amore. Lei era 
sopra di me, non era mica leggera, si è tirata un po' su per mettermi 
meglio a fuoco, ha fatto il suo cenno del mento e mi ha detto, no, il 
mio amore è Giovanni.
Giuro, mi ha detto così, il mio amore è 
Giovanni. Lei non era nel gorgo, è chiaro. Io però sì, ed è stato un 
trauma di una notevole entità, anche perché mi era preso un calore lì 
nel pisello, un calore nuovo, acquatico, come se il mio pisello stesse 
annegando.
Il brano è tratto da "L'amore" di Maurizio Maggiani ediz. Feltrinelli.
agli amici bolognesi in ricordo della Bassona Beach
 
 
