...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

venerdì 19 giugno 2015

"La vera storia di Marta la Tarma" di Claudio Ciccarone (incipit)


Sono una tarma, e divoro libri. Non disdegno né quelli antichi né quelli moderni, tanto meno mi interessa ciò che dicono gli entomologi, tronfi nel credere di sapere tutto sulla vita degli insetti. ‘Le farfalline mangiano tessuti!’, o affermazioni del genere, sono solo favole scientifiche. Io mi nutro di cultura, e adoro tuffarmi tra le pagine: patinate o rugose, lisce o ruvide, l’importante è essere dimenticata e lasciata in pace quando mi abbandono avvolta da quel profumo che solo un libro può emanare. Ah, che meraviglia addormentarmi con in bocca il sapore e nel naso l’odore di quella carta vissuta nell’ombra, prima immersa nel tronco dell’albero, poi creata e plasmata in forma di foglio; cellulosa che ha visto la luce solo nei pochi minuti che si impiegano nel leggere le parole che si inseguono lungo cento linee di lettere ordinate in pensieri, e poi abbandonata nuovamente nell’oblio dell’attesa, aspettando con fiducia altri attimi di aria, rimanendo fino a quel momento in apnea, in una sorta di letargo culturale. E poi il risveglio, quando apro gli occhi e con finta sorpresa mi ritrovo accoccolata tra gli stessi fogli che la sera prima si erano trasformati in lenzuola; concedo al sonno ancora uno sbadiglio, e infine continuo il mio viaggio procedendo come se il dormire nulla fosse stato se non uno sbattere di ciglia.

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