...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

martedì 25 novembre 2014

Che paese è quello che...?

 
Che paese  è un paese dove non c’è prevenzione, attenzione, rispetto, memoria? Non c’è silenzio per la riflessione, per la decisione e per trovare il coraggio sulla strada da prendere.

E’ chiaro che è un paese dove non si parla ma ci si urla addosso, un paese dagli out out continui, delle realtà negate, ridimensionate, plasmate a pro degli uni o degli altri, tranne che per gli abitanti comuni. Non li chiamo volutamente cittadini, perché in quanto tali questi, incondizionatamente hanno doveri e diritti. Gli abitanti, diversamente, alcuni si altri no.

Un paese senza regole, non ci sono colpevoli, non ci sono vittime, tutto è uno show. Mi chiedo da tanto tempo chi l’abbia scritto questo copione. Voglio una vita vera, tutto compreso, il bello e il brutto. Ne abbiamo solo una. Dobbiamo dire basta alla fiction che ci viene propinata. Come si chiama un paese dove i suoi tutori istituzionali sono accecati, sordi, tirati di qua e di là, troppo indaffarati per vedere la realtà reale fatta di disperazione, malattia, morte che va in prescrizione?
Oggi venticinque novembre, giornata contro la violenza sulle donne, mi sento ancora più indignata, arrabbiata, posso dire quasi violentata moralmente da tutto quello che è successo negli ultimi tempi e continua a succedere.

Oggi venticinque novembre, come tutti i giorni da qualche anno io ricordo Elena che sapeva che cos’è la vita e gliela hanno rubata.

Un paese senza responsabili, senza colpevoli, senza diritto di esistere.
 
Anna

1 commento:

  1. Grazie Anna per rendere vivo il ricordo, anche se nel dolore, di chi ha subito e di chi continua a subire. Con triste ragione anche io mi sento violentata quotidianamente dalla sordità, dall'omertà e dalla latitanza delle istituzioni.

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