Diamo il benvenuto nel nostro blog alla nostra nuova collaboratrice Katia Ceccarelli, appassionata di fotografia, di letteratura, in particolar modo russa, e scrittrice. Al suo attivo due libri: il saggio Lolite. Storie e visioni di piccole seduttrici e La bionda del Kontiki, oltre a diverse collaborazioni con riviste specializzate e partecipazione ad antologie di racconti. In questo primo contributo ci parla della Letteratura Odeporica.
Viaggiare fra le Pagine
Letteratura odeporica, con questa definizione ci si riferisce alla narrativa di viaggio e a tutte quelle tipologie di racconto delle motivazioni che spingono ad esso o dei fatti che ne caratterizzano l'evoluzione.
Si tratta di un vero e proprio genere a se stante per quanto essendo cambiate nei secoli le tipologie di viaggio, ci si possa spesso trovare fra le mani il resoconto di un percorso interiore, di un cambiamento di prospettiva, di un sogno o di una spedizione spaziale oppure un testo scientifico o un saggio.
Ricordo fin dai tempi delle scuole medie che il primo racconto di viaggio con cui ci si confrontava era "Il Milione" di Marco Polo, in quegli stessi anni ne fu anche tratta una versione televisiva, oggi la chiamerebbero semplicemente "Serie Tv" o "Fiction".
Il mio professore di letteratura russa invece faceva risalire la nascita del genere alla più antica "Anabasi" di Senofonte, il racconto di una spedizione di mercenari greci arruolati da Ciro il giovane per spodestare il fratello Artaserse, imperatore di Persia. Era il IV secolo a.C. e legioni di liceali negli ultimi secoli si sono rotti la testa, e anche altro forse, traducendo Senofonte per poi arrivare in tarda età a ricordare con nostalgia il grido ""Thálassa! Thálassa!" [ll mare, il mare].
Il mare poi è indubbiamente il più grande protagonista della letteratura di viaggio, almeno in ambito europeo, basti pensare all'Odissea che, volenti o nolenti, rappresenta il fondamento su cui si basano le società in cui viviamo e di cui siamo i prodotti.
Ci sono poi i viaggi immaginati come quelli di Jules Verne o Jonathan Swift, i diari di viaggio come quelli di Bruce Chatwin e Jack London o i viaggi senza spostarsi come il caso di Xavier de Maistre che alla fine del Settecento scrive un romanzo in cui racconta di un viaggio compiuto in lungo e in largo nella sua stanza.
Insomma la nostra vita di lettori è costellata di esempi di "letteratura odeporica" anche se non ce ne siamo mai accorti.
Tenterò in questo mio personalissimo viaggio di parlarvi di romanzi noti e meno noti nella speranza di non rendere il cammino interminabile a causa della noia.
Al prossimo appuntamento con il primo viaggio sulle pagine di un libro.
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