La penna della Giangravè scivola senza sbavature. Puntuale sa unire la fantasia alla realtà. Quella che ci propone è una storia amara, ambientata nell’entroterra palermitano. Acremonte è la Macondo della nostra autrice. Si tratta di un paesino distrutto dai tumori, causati dalla presenza di rifiuti tossici interrati nelle campagne. Protagonista della vicenda, Gioia, una giovane ragazza che dopo esser stata licenziata decide di trasferirsi da Palermo nel borgo che le ha dato i natali.
Ma Acremonte è terra matrigna. Qui Gioia ritrova i suoi parenti e i suoi ricordi peggiori. In questo borgo abita il suo amore adolescenziale ma sono sepolti anche i suoi genitori. Fatto sta che qualcosa spinge la protagonista a ritornare nel proprio paese di origine, un ingarbugliato senso di appartenenza che si mostra pagina dopo pagina. Quando Gioia comincerà a notare che troppi giovani sono morti o affetti da tumore, scatta in lei una molla e inizia a indagare. Mette in dubbio anche il fatto che la morte dei suoi genitori sia stata accidentale, ma come inizia le ricerche si scontra con l’omertà e la paura.
Questa è la prima opera della Giangravè. Un esordio vibrante, da subito interessante. È una giornalista e lo si capisce dalla puntigliosità della scrittura che sa essere sintetica e corrosiva, giungendo subito al dunque. Un cronista che si rispetti infatti è il peggior nemico dello “spreco della parola”. Ma qui c’è anche la delicatezza di chi conosce bene il mondo letterario. In questo caso la parola serve per esprimere vibranti emozioni, poesia e musicalità. La prosa della Giangravè infatti è molto musicale. Si accorda a quel sentimento di riscatto che c’è in ogni giovane del Sud.
Questa è la prima opera della Giangravè. Un esordio vibrante, da subito interessante. È una giornalista e lo si capisce dalla puntigliosità della scrittura che sa essere sintetica e corrosiva, giungendo subito al dunque. Un cronista che si rispetti infatti è il peggior nemico dello “spreco della parola”. Ma qui c’è anche la delicatezza di chi conosce bene il mondo letterario. In questo caso la parola serve per esprimere vibranti emozioni, poesia e musicalità. La prosa della Giangravè infatti è molto musicale. Si accorda a quel sentimento di riscatto che c’è in ogni giovane del Sud.
fonte -- https://www.ibs.it/inerti-libro-barbara-giangrave/e/9788897044659
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