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Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

giovedì 30 marzo 2017

Viaggiare con le Parole LA PASSIONE SECONDO MATTEO di Paolo Zardi


ancora un contributo dell'amica collaboratrice Annarosa Maria Tonin

"La passione secondo Matteo" di Paolo Zardi parte come un romanzo kantiano, dove la legge morale, da obbligo esterno, frutto dell'educazione ricevuta e della formazione professionale, diventa imperativo categorico interiore.

Matteo, il protagonista, vive un tempo reale trattenuto, scandito da lavoro e famiglia e dall'etica che li fonda, diventando egli stesso il ferreo simbolo di questo edificio, per la conservazione della cui solidità fa appello alla preghiera e a una fede devota appresa da bambino.

Nel tempo reale egli ha costruito un edificio privo di felicità, quella felicità che egli incontra nel tempo del sogno, riapparso nella sua vita quando riappaiono, fisicamente e nella memoria, le origini del suo dolore, della sua Via Crucis: la morte della madre, la malattia del padre.

La passione di Matteo è la scoperta dell' "incapacità di separare odio e amore", la scoperta del corpo suo e degli altri, riconosciuto attraverso la nudità. Tutto questo grazie alla risposta affermativa a una domanda: "È necessario oltrepassare i confini della propria esistenza?"

La Via Crucis rinnovata di Matteo, rinnovata dopo trent'anni dalla prima, è proprio questa: compiere un viaggio dall'Italia all'Ucraina, insieme alla sorella Giulia, che non vede da trent'anni, chiamato dal padre, Giovanni, che non vede da trent'anni, dalla morte della madre Virginia.

Ed è proprio lontano dai suoi luoghi-edifici esistenziali, lavoro e famiglia, sempre in quest'ordine, lontano, dunque, a Est, a contatto con una dettagliata desolata povertà, che la natura umana si spoglia di ciò che aveva costruito, delle finzioni, degli obblighi, dei riti, del denaro, per andare incontro alla scarna essenza, all'uomo fatto di "due metà in uno".

Piano piano, con calibrata e tesa cura della parola, Paolo Zardi rende "La passione secondo Matteo" un romanzo in cui riecheggiano Thomas Mann e Robert Musil, in cui la costruzione delle sue tre parti, corrispondenti ai nomi di figlia, padre e figlio, segue la partitura dell'opera di Johann Sebastian Bach.

Le tre parti, infatti, sono composte da: cori, brani piuttosto lunghi che si trovano all'inizio, nel momento più drammatico e alla fine della vicenda narrata; corali, momenti di preghiera semplice, devozionale; turbe, brani brevi, in cui si scontrano pensieri differenti; brani per coro e solisti; recitativi e, quindi, dialoghi serrati; arie, in cui l'essenza umana emerge in tutta la sua grandezza e fragilità.

"La passione secondo Matteo", dunque, è un unico, immenso inno alla vita e alla cognizione del corpo che si fa dolore.  

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